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Il 18 dicembre 1513, dal pulpito di Santa Croce, il predicatore Francesco da Montepulciano profetizzò una serie di sciagure che avrebbero colpito Firenze. L'episodio impressionò i contemporanei, afflitti da guerre ed epidemie, ma è stato ridotto dalla critica a un'eco delle idee di Girolamo Savonarola. Grazie a una ricerca di prima mano su documenti e manoscritti, Michele Lodone mostra il peso di una tradizione diversa, e il rifiorire di attese apocalittiche coltivate per secoli ai margini dell'ordine francescano. Le varie emozioni di chi ascoltò la predica (paura, preoccupazione, scetticismo) consentono all'autore di illuminare in modo originale la parzialità e soggettività di ogni testimonianza. Seguendo le tracce di Francesco attraverso fonti disparate, il libro mostra l'evoluzione di un uomo che, prima di trasformarsi in profeta, era stato eremita e predicatore di pace, e aveva tentato, alla vigilia della Riforma che divise il mondo cristiano, di riformare almeno se stesso e i propri compagni.